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La Pasta di Mandorle, ovvero sua maestà “Pasta Reale”

Se la chiamano anche “Pasta Reale” un motivo ci sarà!

La pasta di mandorle è una delle preparazioni più importanti della tradizione pasticciera italiana e, proprio per questo, figura nella lista dei P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

L’origine della pasta di mandorle risale a diversi secoli fa: pare che questa preparazione sia nata alla fine del 1100 nel convento palermitano della Martorana, annesso alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio.

Amaretto Morbido

Perché “reale”? Perché la pasta di mandorle è squisita a tal punto da essere “degna di un re”! 

I dolcetti a base di pasta di mandorle di Positano Forno e Cremeria sono irresistibili in tutte le loro varianti: morbidi, decorati con frutta candita, al cocco…uno tira l’altro.

Fatti a mano uno per uno, raccontano di un mondo di sapori da gustare e condividere con chi ami.

Sfizioso e stuzzicante, il Mandorlino è la versione più moderna della tradizionale pasta di mandorle: un morbido biscotto completamente ricoperto da sottili lamelle di mandorle tostate.

L’Amaretto Morbido, invece, è la più classica versione della pasta di mandorle: dolce e friabile, piccola il giusto per essere gustata in un unico morso, morbida come solo una coccola per ilpalato può esserlo. Una delizia perfetta per l’ora del tè!

E ancora, i Bon bon al cocco rappresentano una versione “esotica” della tradizionale pasta di mandorle. Farina di mandorle e farina di cocco si uniscono per dar vita a un dolcetto dal sapore esplosivo, per nulla scontato.

Trovi tutta la nostra selezione di dolcetti a base di pasta di mandorle nella sezione MANDORLA di questo portale.

Bon bon al cocco

LO SAPEVI CHE…? “Code d’aragosta”, un nome curioso per un capolavoro della pasticceria

Vi siete mai chiesti perché le aragostine, versione mignon delle classiche code d’aragosta, si chiamino così?

Si tratta di una variante della tradizionale sfogliatella riccia napoletana, ma di dimensione più grande e forma allungata, tanto da sembrare, per l’appunto, il carapace di un’aragosta.

Questo dolce nasce da una sperimentazione, come tutti i capolavori culinari: un pasticcere napoletano pensò bene di utilizzare lo stesso “scheletro” della sfogliatella Santarosa, ma variandone la forma e il ripieno.

Una coda d’aragosta che si rispetti viene farcita con crema, panna montata o cioccolato…e chi più ne ha più ne metta.

Quale scegliere? Con le aragostine alla crema di Positano Forno e Cremeria si va sul sicuro!

Gusta la variante che preferisci: aragostine al cioccolato, al pistacchio, all’arancia o al limone.

Hai solo l’imbarazzo della scelta per vivere il tuo quotidiano momento di delizia.

LO SAPEVI CHE…? Ecco perché “a ‘guantarella e’ paste” si chiama così

Esiste una tradizione in Italia, radicata soprattutto nelle regioni del Meridione, a cui è impossibile sottrarsi: ogni domenica il pranzo si chiude con sua maestà la “guantarella di paste”.

Non importa quanto sia stato ricca di portate e lunga la permanenza a tavola (i pranzi domenicali napoletani, in particolare, sono davvero luculliani): ogni commensale avrà sempre ancora un po’ di spazio per il dolce.

Grandi o mignon, le paste sul vassoio posizionato al centro della tavola, appositamente sparecchiata perché il rituale del dolce abbia tutto il suo spazio e la sua importanza, rappresentano un peccato di gola irrinunciabile.

Nelle riunioni familiari ognuno gioca la sua partita: è una corsa ad accaparrarsi il dolce preferito prima che lo scelga qualcun altro.

Ma perché il vassoio di dolci, ovvero il cabaret di paste comunemente detto, viene chiamato “guantiera” o “guantarella”?

La parola “guantiera”, nel dialetto napoletano (una lingua vera e propria, secondo l’Unesco, che l’ha riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità) significa vassoio.

Come riportato dal Vocabolario Treccani, il termine guantièra deriva dal sostantivo guanto ed anticamente designava la scatola elegante in cui le dame tenevano i loro preziosi guanti.

Col passar del tempo, il termine ha gradualmente mutato il suo significato, finendo per indicare l’elegante vassoio, tenuto da camerieri con i guanti bianchi, utilizzato per servire dolci e gelati durante i rinfreschi.

Anche Alessandro Manzoni, nel decimo capitolo dei Promessi Sposi, usa questo termine: “Vennero subito gran guantiere colme di dolci che furono presentati prima alla sposina…”.

A noi, però, piace un’altra, forse più fantasiosa, interpretazione del significato della parola “guantiera”.

Nella tradizione degli sposalizi del sud, in Campania specialmente (ancor più precisamente nel casertano), era un passaggio obbligato e benaugurante quello di regalare a tutti gli ospiti un vassoio di un dolce tipico: i “guanti”.

I giorni che precedevano la festa vedevano le massaie impegnate in quella che si potrebbe definire una catena di montaggio ante litteram: c’era chi impastava (olio di gomito!), chi stendeva la pasta, chi la tagliava, chi la friggeva, chi posizionava i dolci sul vassoio.

Infine, partiva la carovana delle consegne. In genere erano i bambini a portare le “guantarelle” fin nelle case di ciascuna delle persone che avrebbero poi partecipato al matrimonio. La fatica di far da “fattorini”, però, fruttava loro un bel gruzzoletto di mance.

Di che cosa si trattava? Di croccanti tagli di pasta, sottili e friabili, grandi quanto una mano e, probabilmente per questo, chiamati “guanti”. Il vassoio che li conteneva, di conseguenza, era la “guantiera”.

La definizione si è poi ingentilita trasformandosi in “guantarella”, che è diventata per estensione il vassoio dorato sul quale, oggi, tutte le pasticcerie posizionano le loro dolcissime creazioni.

LO SAPEVI CHE…? Perché i Baci di Dama si chiamano così

Immaginate di entrare nella cucina della lussuosa residenza piemontese della famiglia reale dei Savoia e di trovarvi un cuoco che si affaccenda tra le ciotole, mescolando un impasto con il grembiule sporco di farina e cioccolato, intento a trovare l’alchimia giusta tra gli ingredienti per soddisfare la richiesta del re Vittorio Emanuele II: inventare un nuovo dolce, dal sapore e dalla forma diversi da tutti quelli già conosciuti.

La leggenda narra che i “baci di dama” nacquero così, un giorno d’autunno del 1852, e che piacquero così tanto al sovrano che furono ben presto serviti sulle tavole reali del resto d’Italia e d’Europa.

In realtà, la storia – che è sempre meno fiabesca della leggenda – individua la vera nascita dei baci di dama in una pasticceria di Tortona, comune piemontese in provincia di Alessandria.

Il perché di un nome così particolare risiede nella forma e nella composizione del dolcetto: secondo una prima versione, il bacio sarebbe quello che i due biscotti piccoli e “panciuti” romanticamente si scambiano per rimanere uniti, tenuti insieme da un goloso strato di cioccolato.

Una seconda interpretazione vuole, invece, che il nome derivi dal fatto che la forma del dolce suggerisce quella delle labbra di una tenera fanciulla intenta a schioccare un bacio. Di qui, appunto, la definizione “bacio di dama”.

Originariamente la ricetta prevedeva l’utilizzo delle nocciole piemontesi; a modificare la ricetta originale fu il cavalier Stefano Vercesi, che verso la fine del 1810 sostituì le nocciole con le mandorle. I baci di dama furono così presentati alla Fiera Internazionale di Milano nel 1906 e vennero a tal punto apprezzati da vincere la medaglia d’oro, massimo riconoscimento di pasticceria del tempo.

La ricetta dei baci di dama così come la conosciamo oggi fu brevettata nel 1919 dal pasticciere Pasquale Balzola e da suo figlio Rinaldo (pasticcere personale del re d’Italia Vittorio Emanuele III dal 1932 al 1938).

I baci di dama sono biscotti inclusi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella categoria PAT (Prodotti Agroalimentari Tipici).

Positano Forno e Cremeria ne produce due deliziose varianti: i Baci di Dama nella loro versione classica e i Baci di Dama al cacao.

Per regalare a chi li assaggia, come sempre, dolcissimi momenti di delizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La “Delli Paoli, Guida & Associati” alla conquista dei mercati mondiali

Le nuove frontiere dell’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese

 

Quella dell’internazionalizzazione è una strada percorsa da un numero sempre maggiore di Piccole e Medie Imprese del settore agro-alimentare che hanno l’ambizione, che poi al giorno d’oggi è una necessità vera e propria, di essere competitive sul mercato globale.

Non basta più “coltivare il proprio orticello”, ma bisogna porsi il problema di presentarsi bene sul mercato internazionale, investendo risorse per accrescere l’espansione geografica dei propri prodotti.

Come si realizza tutto questo? Attraverso la partecipazione a fiere e saloni a valenza internazionale; promuovendo i propri prodotti sui mercati internazionali mediante l’utilizzo temporaneo di uffici o sale espositive all’estero; in alcuni casi, attraverso il coinvolgimento di un temporary export manager (TEM); stringendo alleanze estere (joint venture di tipo equity e non equity, alleanze strategiche).

In Italia, le Piccole e Medie Imprese del settore agro-alimentare interessate all’internazionalizzazione sono supportate da una politica di agevolazione della stessa, che si articola in una serie di iniziative messe in atto dal Governo centrale e dalle Regioni.

L’AGENZIA ICE

L’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) è l’organismo attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico-commerciale delle imprese sui mercati esteri. Agisce, inoltre, quale soggetto incaricato di promuovere l’attrazione degli investimenti esteri in Italia.

L’ICE svolge attività di informazione, assistenza, consulenza, promozione e formazione alle piccole e medie imprese italiane per affermare le eccellenze del Made in Italy nel mondo.

IL PIANO EXPORT SUD II

Per il secondo anno consecutivo, l’agenzia ICE ha varato il cosiddetto Piano Export Sud II, più brevemente indicato come PES II.

Il Piano, che contempla una dotazione finanziaria pari 50 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014-2020 FESR (Asse III, Azione 3.4.1), si esplica nella realizzazione di “Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale”. 

L’azione si articola in diversi interventi destinati alle imprese, in particolare le MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese), in continuità con quanto già realizzato dalla Direzione Generale Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico con il precedente Piano Export Sud per le Regioni della Convergenza.

Le risorse sono destinate all’attuazione di iniziative di formazione e di promozione a favore delle PMI localizzate nel Sud Italia e suddivise in “Regioni meno sviluppate” (ovvero Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia) e “Regioni in transizione” (Abruzzo, Molise, Sardegna).

Il nuovo Piano Export Sud persegue due finalità: trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota export ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale.

LE INIZIATIVE DELLA REGIONE CAMPANIA 

Nel caso specifico della Campania, la Regione è a sua volta interessata alla promozione dell’internazionalizzazione delle proprie imprese agro-alimentari, attraverso lo stanziamento dei fondi previsti dal POR CAMPANIA FESR 2014-20120, ovvero dal “Programma Pluriennale di Azioni Traversali per l’Internazionalizzazione del Sistema Economico e Produttivo Regionale”

La Regione Campania, dunque, offre l’opportunità di accedere a bandi specifici che permettano alle Imprese di partecipare a fiere e saloni a valenza internazionale.

Questo vuol dire che, a seconda del caso, le aziende hanno la possibilità di partecipare alle fiere internazionali con una spesa ridotta (provvedendo da sé alle sole spese di spostamento) o con un rimborso totale delle spese sostenute.

Tutto questo consegue, all’occorrenza, alla presentazione di un progetto aziendale che comprenda un piano organico e risponda ai requisiti richiesti dal bando.

IL BANDO SHANGAI-LONDRA

Veniamo, dunque, a un esempio concreto.

Come detto, la Regione Campania persegue l’obiettivo di valorizzare il sistema produttivo locale con specifico riguardo al settore strategico agro-alimentare. 

A tal proposito, l’ultima opportunità rivolta alle PMI con almeno una sede operativa in Campania, è rappresentata da un bando che offre la possibilità di partecipare a due eventi di altissimo valore internazionale:

il “Sial China”, che si terrà a Shanghai dal 14 al 16 maggio 2019 e lo “Speciality&Fine Food Fair”, che si svolgerà a Londra dal 1 al 3 settembre 2019.

L’amministrazione regionale, attraverso Sviluppo Campania S.P.A., metterà a disposizione, per gli eventi che risulteranno di prevalente interesse per le Imprese, gli spazi espositivi ed il relativo allestimento, garantendo un servizio di assistenza durante lo svolgimento della fiera.

Le Imprese, selezionate secondo specifici criteri, potranno esporre presso lo stand regionale nominativo il logo e il materiale promozionale di pertinenza, con la possibilità di usufruire di ulteriori spazi comuni per incontri b2b.

Restano a carico dei partecipanti i costi del viaggio, il soggiorno e il trasporto dei materiali.

Non si è lasciata scappare l’opportunità di partecipare a questo avviso pubblico l’azienda casertana Delli Paoli, Guida & Associati, che ha manifestato il proprio interesse alla partecipazione ad entrambe le fiere internazionali con i prodotti del marchio “Positano Forno e Cremeria”.

L’obiettivo della Delli Paoli, Guida & Associati è quello di estendere per il mondo l’eccellenza dei suoi prodotti da forno, dolci e salati, incrementando la visibilità dell’impresa sui mercati internazionali e creando (come già successo grazie alla partecipazione ad altre fiere internazionali, ultime due la Ism di Colonia e la Prod Expo di Mosca) nuove partnership e accordi commerciali con operatori esteri.

La Delli Paoli, Guida & Associati, inoltre, è essa stessa tra le società Tem (temporary export manager) accreditare dal Ministero dello Sviluppo Economico.

PROD EXPO 2019 MOSCA. Il ministro Gian Marco Centinaio ospite dello stand di “Positano Forno e Cremeria”

Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari

 

MOSCA (RUSSIA) – Quella dell’internazionalizzazione è una vera e propria vocazione per l’azienda Delli Paoli, Guida e Associati, che con “Positano Forno e Cremeria” sta espandendo i propri orizzonti commerciali in numerosi Paesi del Mondo.

Dopo la proficua partecipazione alla fiera Ism di Colonia (di cui abbiamo parlato QUI), i dolci momenti di delizia di “Positano Forno e Cremeria” si sono trasferiti in Russia, approdando in un bellissimo stand della fiera Prod Expo 2019, svoltasi a Mosca dall’11 al 15 febbraio.

In un contesto di reciproco scambio con le altre aziende presenti, la Delli Paoli, Guida e Associati ha colto un’altra occasione di calibro internazionale per farsi conoscere e apprezzare da operatori specializzati provenienti da tutto il mondo, che hanno espresso grande interesse per i prodotti della pasticceria italiana.

In Russia, “Positano Forno e Cremeria” è riuscita a regalare uno dei suoi più memorabili momenti di delizia anche al ministro italiano delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio. 

Il ministro si è portato presso il Padiglione “The Extraordinary Italian Taste” della fiera Prod Expo in occasione della sua visita di due giorni in Russia, volta a consolidare i rapporti istituzionali con i rappresentanti del Cremlino, incontrare imprenditori e esponenti della comunità d’affari italiana e visitare, appunto, la fiera Prod Expo, la più grande esposizione del settore del cibo, delle bevande e dei prodotti alimentari grezzi nel mercato russo.

Il ministro e l’ambasciatore italiano in Russia Pasquale Terracciano hanno assaggiato le specialità di “Positano Forno e Cremeria” mentre Fabio Delli Paoli illustrava loro obiettivi e prerogative internazionali dell’azienda.

“Positano Forno e Cremeria” a Colonia, in Germania, per la fiera ISM

Il più importante evento internazionale del settore dolciario

 

COLONIA (GERMANIA) – Una svolta imprenditoriale nuova, ma forte di tanti anni di gavetta nel settore commerciale: quella di Fabio Delli Paoli, Gianpaolo Guida e associati è una realtà che prende le mosse da Marcianise (in provincia di Caserta), dove l’azienda ha il suo “quartier generale”, ma sviluppa quotidianamente la sua naturale vocazione all’internazionalizzazione.

È in giro per il mondo, infatti, che “Positano Forno e Cremeria” commercia i propri prodotti da forno dolci e salati, frutto della collaborazione con realtà manifatturiere del territorio campano che lavorano esclusivamente le materie prime migliori.

Mai stazionari nel lavoro ma sempre affacciati all’orizzonte internazionale, la Delli Paoli, Guida e Ass., è fresca di un’esperienza nuova e importante, ovvero la partecipazione alla fiera Ism svoltasi nella città tedesca di Colonia, dove si è presentata per la prima volta in modo strutturato e organico come azienda nascente nel panorama dei cosiddetti “prodotti da impulso” e ha ottenuto un ottimo riscontro per l’attenzione rivolta alle specialità della pasticceria italiana.

La fiera Ism, senza ombra di dubbio il più importante evento internazionale del settore dolciario (insieme alla fiera biennale Anuga, che si tiene sempre in Germania), ha rappresentato per la Delli Paoli, Guida e Ass. l’opportunità di conoscere e farsi conoscere da operatori specializzati provenienti da tutto il mondo: grande interesse per i prodotti “Positano Forno e Cremeria” è stato espresso dai rappresentanti del mercato anglosassone, dei mercati tedesco e spagnolo, nonché dagli operatori dell’Oriente e del Medio Oriente.